Quando ci si appresta a visitare la città di Palermo con gli occhi di un turista, vi sono due parole che fanno da comune denominatore nelle varie guide e percorsi per scoprire la città ovvero l’itinerario Arabo-Normanno, ma cosa vuol dire esattamente questo? E quali sono i monumenti che fanno parte di questo itinerario? Seguici nelle prossime righe per scoprirne tutti i dettagli.
UNESCO
Nell’anno 2016 l’Unesco, l’organizzazione delle nazioni unite per l’educazione , scienza e cultura, ha insignito la città di Palermo di un titolo di grande prestigio, ovvero ha dichiarato l’itinerario Arabo-Normanno, “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” inserendolo quindi di diritto nelle famosa World Heritage List.
Uno stile unico
Complici le diverse dominazioni che passarono nella città di Palermo tra l’800 e la fine del’XI secolo, il patrimonio culturale e monumentale oggi a noi visibile rappresenta un mix unico al mondo per competenza artistica e capacità tecnica. Lo stile Arabo-Normanno nasce infatti dal connubio delle maestranze arabe e gli elementi architettonici cattolici della dominazione normanna.
Gli Arabi a Palermo
Palermo cadde in mano agli Arabi nel 831 e la sua dominazione durò circa 250 anni. Fù un periodo di grande prosperità, gli arabi oltre ad aver introdotto la loro lingua, cosa che lasciò una grande impronta anche nella lingua odierna, rintrodussero anche nuovi stili architettonici ed urbanistici, cosa evidente anche ai nostri giorni, le innovazioni scientifiche e filosofiche misero in grande risalto il potenziale della città, che si impose con superiorità sugli altri centri della Sicilia.
L’arrivo dei Normanni
Lo sviluppo e l’ascesa della città di Palermo non cambiò all’arrivo dei normanni nel 1061. Cacciati gli arabi, infatti, i normanni accelerarono un grande sviluppo economico e politico, rendendo Palermo un importante centro di scambio commerciale. Inoltre i normanni costruirono nuovi edifici e riconvertirono i luoghi di culto come moschee e minareti in chiese da uno stile unico, miscuglio di elementi bizantini, arabi e normanni, che spinsero il celebre Guy de Maupassant a definire la Cappella Palatina, gioiello d’arte all’interno della dimora reale più antica d’Europa, la chiesa più bella del mondo.
Impervi al corso del tempo e alle guerre passate, i siti storici e artistici che compongono l’itinerario Arabo-Normanno riflettono la fusione unica di elementi culturali e architettonici arabi e normanni, questo percorso turistico include nove luoghi che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità, vediamone i dettagli.
L’itinerario Arabo-Normanno
Adesso che sappiamo qualcosa in più sulla dominazione araba e successivamente su quella normanna, scopriamo insieme quali sono questi siti promossi dall’organizzazione delle nazioni unite per l’educazione, storia e scienza. Se consideriamo che come accennato prima, durante le due dominazioni, Palermo era il centro nevralgico dello sviluppo culturale ed economico, non c’è da stupirsi se sette dei nove monumenti si trovano proprio nel capoluogo.
Esempio primario ne sono il Palazzo Reale, che come si può dedurre dal nome, costituiva la residenza dei re normanni e si basarono sull’architettura musulmana per realizzarne la costruzione. Al suo interno la troviamo la Cappella Palatina, che con la sua cupola interamente decorata da mosaici bizantini raffigurante il Cristo Pantocratore si accomuna alla Cattedrale di Monreale e a quella di Cefalù, che con i suoi chiostri, rappresentano gli unici siti al di fuori delle mura della città.
Completano la lista dei monumenti appartenenti all’itinerario Arabo-Normanno, il Ponte dell’Ammiraglio, costruito nel XI secolo e luogo che vide le truppe garibaldine vittoriose in un importante battaglia del 1860, la Cattedrale di Palermo dal suo stile unico dove viene conservato il sarcofago di Federico II, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, un gioiello incastonato in un atmosfera esotica, che con le sue tipiche cupole rosse, ne mettono in evidenza l’unicità dello stile architettonico. Cupole che possiamo ritrovare al cospetto della Chiesa di San Cataldo, dove ornamenti ed incisioni arricchiscono la sontuosità di questa chiesa ormai sconsacrata. Esattamente al suo fianco, si trova la chiesa di S. Maria dell’ammiraglio (Chiesa della Martorana) che con i suoi mosaici bizantini e affreschi settecenteschi, prende anch’essa posto nell’itinerario Arabo Normanno.
In fine assolutamente non per importanza chiude questo percorso la grandiosa residenza estiva dei re normanni, ovvero il Castello della Zisa, straordinario nel suo genere, ricco di misteri e leggende, ed ai tempi collocato all’interno di un lussureggiante giardino.
Conclusione
In definitiva il sovrapporsi di 200 anni di dominazione Arabo-Normanna, ha lasciato un patrimonio culturale inestimabile, chiese e palazzi unici che l’Unesco ha riconosciuto come dono per l’intera umanità, il percorso Arabo-Normanno rappresenta un ottima base per costruire il tuo itinerario alla scoperta della città di Palermo, regalandoti momenti indimenticabili in un viaggio nel tempo.